Una Conferenza del Consiglio Centrale di Torino, l’Opera San Pio X, opera da 70 anni al servizio dei monasteri di clausura. La sede si trova nei locali della Chiesa della Visitazione di via XX Settembre 23 a Torino, dove sono conservate le reliquie di San Vincenzo De Paoli e di altri santi della Famiglia Vincenziana. Pubblichiamo di seguito un articolo scritto dal presidente, Daniele Bolognini, che ci racconta la singolare attività di questa opera speciale:
Settanta anni fa, il 9 giugno 1954, iniziava la sua attività l’Opera San Pio X. Il Cardinale Maurilio Fossati si rivolse al Consiglio Centrale di Torino della Società di San Vincenzo de’ Paoli animato da un desiderio: rispondere alla grave situazione di povertà materiale in cui vivevano alcuni monasteri femminili di clausura. I primi volontari della conferenza rivolsero le loro attenzioni ai monasteri della diocesi e con un contatto diretto alla grata iniziò un dialogo che, allargatosi nei decenni al resto d’Italia, dura ancora oggi. Attraverso l’invio del bollettino informativo quadrimestrale “Dal Silenzio” e la corrispondenza è continuo il dialogo con le religiose. Il bollettino nacque nel 1987, inviato ai circa cinquecento monasteri d’Italia e alcuni anche all’estero (Svizzera, Bosnia, Croazia, Polonia, Romania, Israele, Perù Brasile, Filippine e Ghana) e agli “amici” dell’Opera, circa duemila. Alle comunità claustrali che ne fanno richiesta vengono inviati piccoli aiuti economici per contribuire alle sempre numerose necessità (ad esempio per la ristrutturazione e il riscaldamento dei locali in cui vivono che spesso sono grandi e antichi). Il denaro è raccolto tra i confratelli, ma soprattutto giunge dai benefattori sparsi in tutta Italia.
La sede è presso la Casa della Missione di Torino, luogo ricco di storia e di testimonianze religiose. Sorge nella centrale Via XX settembre, a fianco della chiesa della Visitazione, un autentico gioiello barocco. Un tempo era un monastero visitandino, fondato da S. Giovanna Francesca Frèmiot de Chantal durante il suo soggiorno a Torino: il 29 ottobre 1638 la Santa acquistò personalmente l’immobile preesistente. Nel monastero visse e morì in concetto di santità suor Jeanne-Benigne Gojoz (1615-1692). In questa chiesa, alla presenza del beato Sebastiano Valfrè, si celebrò per la prima volta in Italia la festa del Sacro Cuore. Nel 1802 le suore condivisero la sorte di altri ordini, dovendo lasciare il monastero che veniva soppresso. Nel 1830 ne presero possesso i Padri della Missione che a partire dal 1837 furono guidati, per ben 43 anni, dal beato Marcantonio Durando, direttore spirituale e amico dei poveri, fondatore delle Suore Nazarene. Nell’altare di destra, nel 1851, S. Leonardo Murialdo fu ordinato sacerdote. Il monastero visitandino sorge oggi sulla colina di Moncalieri, una comunità di Visitandine, dal 1634, vive anche sulla collina di Pinerolo.
A Torino, grazie al carisma di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo, sorgono due monasteri: il Monastero S. Giuseppe (all’interno della “Piccola Casa”), fondato nel 1841, e il Monastero di Cavoretto, fondazione del 1839. Il Cottolengo volle che nelle sue opere la preghiera fosse continua, “il primo e il più importante lavoro della Piccola Casa”, una laus perennis. Altri due monasteri sono a Pralormo (Monastero Preziosissimo Sangue) annesso al grazioso Santuario della Madonna della Spina e a Biella, il Monastero Janua Coeli. Un monastero cottolenghino si è trasferito a Manziana (RM) nel 1994, mentre un altro è stato fondato in Kenya a Tuuru nel 1980.
Il monastero torinese oggi più antico è quello delle Carmelitane scalze di Moncalieri, fondato nel 1703 dalla beata Maria degli Angeli (Marianna Fontanella, Torino 1661-1717). La comunità delle monache promuovo incontri di preghiera e di formazione aperti a tutti, mentre le celebrazioni sono trasmesse in streaming sul canale Youtube del monastero. Sempre a Moncalieri, in frazione Moriodo, sorge il monastero delle Clarisse Cappuccine, nato nel 1938 da otto monache provenienti da Torino (Borgo Po), in cui visse la Venerabile Suor Maria Consolata Betrone, dalla cui esperienza mistica si diffuse la spiritualità della “piccolissima via d’amore” con l’invocazione “Gesù, Maria vi amo, salvate anime”. In monastero giungono pellegrini da molte parti del mondo per pregare presso l’urna della Venerabile.
Nel cuneese le comunità sono oggi cinque. Le Domenicane di Alba il cui convento fu fondato dalla beata Margherita di Savoia (1390-1464), che, vedova dal 1418 del marchese Teodoro II del Monferrato, divenne terziaria domenicana; le Clarisse di Bra la cui origine risale al 1629, dal 1894 nell’attuale edificio, poco distante dal celebre Santuario della Madonna dei Fiori, in cui sono organizzati tutto l’anno ritiri vocazionali; un’altra comunità di Clarisse presso il Santuario di Vicoforte dal 1963; le Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento di Canale, Ordine nato a Ischia di Castro (Viterbo) nel 1789, per ispirazione della beata Maria Maddalena dell’Incarnazione (Sordini) che desiderava un nuovo ordine dedito esclusivamente all’Adorazione Eucaristica (dal monastero torinese, chiuso nel 1978, sorse quello di Canale, presso un edificio seicentesco già convento dei frati minori) e le Romite Ambrosiane di Revello, giunte nel 1986 dalla Lombardia che presero possesso di un ex convento cappuccino, un Ordine antico, nato verso la metà del XIV secolo presso il Sacro Monte di Varese.
Dal cuore di un grande santo Piemontese, San Paolo della Croce (1694 – 1775), nacquero le Monache Passioniste che nella città natale del fondatore, Ovada, edificarono il monastero nel 1922, un edificio dalle linee sobrie, circondato da un grande giardino. Le Passioniste sono poi anche a Costigliole d’Asti, Frazione Tinella, dal 1975, in un edificio che risale nel nucleo originario al 1627. Un altro grande testimone del Vangelo volle che nella sua opera un nucleo di suore si consacrasse alla preghiera contemplativa. San Luigi Orione fondò così le Sacramentine non vedenti del Monastero Villa Charitas di Tortona, nate nel 1927, “lampade viventi davanti a Gesù Eucarestia in una continua preghiera di intercessione per la Chiesa, il Papa, i sacerdoti, i sofferenti, i lontani da Dio”.
In provincia di Asti troviamo le Carmelitane a Montiglio Monferrato (frazione Albarengo), un’oasi di preghiera tra le colline, aperto nel 1971, con l’arrivo di sette monache dal Carmelo fiorentino di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi.
Nel vercellese sorge il monastero delle Clarisse di Roasio S. Maria, qui trasferite nel 2000 dal capoluogo dove erano presenti dal 1447, anche per offrire un luogo di accoglienza per la preghiera, immerso nel verde.
Il monastero piemontese più celebre è certo quello delle Benedettine di Orta S. Giulio la cui fondazione risale al 1973, guidato per anni da Madre Anna Maria Cànopi. Nell’abbazia vivono oggi circa settanta monache, che conservano e tengono viva la tradizione di Guglielmo da Volpiano, nato nel 962 nell’isola, il quale contribuì alla diffusione del monachesimo in Europa. Sono dedite a lavori di restauro, iconografia, confezione di paramenti sacri, stampa e artigianato sacro. Sulle pendici orientali del lago d’Orta vivono le Agostiniane, a Miasino dal 1977. Sul Lago Maggiore, in posizione elevata, sorge invece il Monastero delle Benedettine dell’Adorazione perpetua del SS. Sacramento: a Ghiffa (Verbania) dal 1906; proveniente da Seregno (Mi), la comunità è composta da circa 40 monache, dedite all’adorazione eucaristica perpetua, mai interrotta fin dalla fondazione. Nel biellese, oltre al monastero cottolenghino citato, troviamo le Romite Battistine a Trivero, cenobio fondato nel 1972 dalla comunità principale di Genova e le Carmelitane a Biella –Chiavazza, fondazione del 2005 ad opera di un gruppo di religiose provenienti da S. Anna in Carpineto Romano.
In Valle d’Aosta sono due le comunità: le Benedettine del Monastero Regina Pacis (Saint’Oyen), filiazione dal 2002 delle Benedettine giunte dall’Abbazia dell’Isola San Giulio e le Carmelitane scalze di Quart, il cui edificio vide la possa della prima pietra il 30 luglio 1987 ed ebbe tra i suoi visitatori san Giovanni Paolo II (nel 1989, nel luglio 1999 e nel luglio 2004), e papa Benedetto XVI nel luglio 2006.
Le monache di clausura sono oggi circa 4.500 in Italia e 34mila nel mondo. Cresce il numero delle sorelle anziane o malate, ma non mancano comunità ricche di vocazioni, capaci di far conoscere il proprio carisma anche con l’uso intelligente di internet e dei social. Molti monasteri dispongono di una foresteria per accogliere coloro che desiderano incontrare Dio seguendo il ritmo della preghiera monastica, in un clima di silenzio e di raccoglimento.
In occasione dei 70 anni di vita dell’Opera è stato rinnovato il sito www.dalsilenzio.org in cui si possono reperire i contatti dei monasteri e che presto ospiterà una sezione ad uso delle monache per le loro comunicazioni.
OPERA SAN PIO X – ODV DELLA SOCIETA’ DI SAN VINCENZO DE’ PAOLI – Via XX settembre n. 23 – per chiedere l’invio gratuito del giornalino: info@dalsilenzio.org